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Raffaele Morabito

Coincidenze straordinarie della morte


«”Coincidenze straordinarie della morte” consiste nella riproduzione fotografica di alcune stereoscopie realizzate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, che riprendono vedute di ghiacciai.
Le fotografie originali si stanno dissolvendo a causa della caducità del supporto, di un fissaggio mal eseguito o di una cattiva conservazione. La dissolvenza di queste immagini sembra essere paradossalmente sincronizzata con lo scioglimento dei ghiacciai stessi, come se la fotografia non avesse reciso il cordone ombelicale tra l’ora e il poi. Esiste una strana relazione tra le cose di questo mondo, che si influenzano reciprocamente oltre il tempo e lo spazio, dove passato, presente e futuro continuano ad intrecciarsi, scambiarsi, influenzarsi. Attraverso la fotografia ho ricongelato quest’azione di degradazione, ristabilendo fissità alle immagini e ai ghiacciai, eludendo la morte. L’azione da me effettuata è il tentativo utopistico di salvare i ghiacciai dallo scioglimento, in una condizione a priori di impossibilità.»

Raffaele Morabito (Bergamo,1994) si è diplomato in Pittura presso l’Accademia Carrara di Bergamo. Attualmente frequenta il Biennio Specialistico di Fotografia a Brera. La sua ricerca impiega materiale trovato per parlare del contrasto tra la vita e la morte, il nuovo e il vecchio, il pubblico e il privato. Attraverso ready made o pratiche di appropriazione varie, Morabito analizza il tema della morte, della creazione, del collezionismo, della perdita e dell’eredità. Nella sua ricerca l’invisibilità trova una forte predominanza, un’invisibilità non solo processuale o contenutistica, ma anche visiva. I suoi lavori sono spesso il risultato di una castrazione, di qualcosa che sfugge, che sfuoca o astrae. Per Morabito uno degli aspetti più interessanti dell’immagine è proprio quello di poter rappresentare una sintesi, l’inimmaginabile, la sua morte. E’ stato finalista al Premio Francesco Fabbri nel 2019, al Premio Nocivelli nel 2018 e ha partecipato al Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia nel 2018.


Anno2020

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