Dipingere l’invisibile con Giuseppe Cantatore

Ecco cosa abbiamo scoperto dalla chiacchierata con Giuseppe Cantatore

L’intervista all’autore Giuseppe Cantatore

In previsione dell’apertura della mostra “Universi paralleli – Evolution” nei nostri spazi, abbiamo fatto due chiacchiere con l’autore: Giuseppe Cantatore.

Alcuni l’hanno definito “l’uomo dal grande sorriso”, capiremo perché.

Nato come imprenditore, dopo un momento personale particolarmente importante, capisce che nella vita tutto può succedere.

 

Ecco cosa abbiamo scoperto dalla chiacchierata con Giuseppe Cantatore.

 

Innanzitutto, abbiamo voluto conoscere la sua storia. Come e quando si è avvicinato alla pratica pittorica?

C’è una cosa che ha sempre giocato a suo favore: essere nipote d’arte di Domenico Cantatore.

Nato nel 1906, Domenico Cantatore – cugino di suo nonno – è un antenato prezioso per Giuseppe.

Porta avanti una fortunata carriera pittorica, lavorando anche come docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

Domenico Cantatore poi si sposta a Parigi e tra i suoi conoscenti ritroviamo artisti come Matisse e Picasso.

 

Quasi a seguire le ombre dell’antenato, Giuseppe Cantatore inizia il proprio percorso con riproduzioni di Modigliani.

Frequenta e poi scappa dal Liceo Artistico, un luogo che lo blocca e con il quale non condivide molti ideali, continuando come autodidatta.

Poi arriva il 2006 e, dopo un trauma personale, inizia a dedicarsi all’arte pittorica in maniera costante. Dipinge paesaggi, prediligendo la pittura ad olio, ma sperimenta anche altre tecniche come l’acrilico o il collage.

Uno dei suoi soggetti ricorrenti sono gli ulivi pugliesi, che dipinge applicando pezzi di corteccia in legno direttamente sulla tela.

Per un periodo si cimenta nel “graffismo”: effettua dei graffi direttamente su tela, simbolo del dolore che porta dentro.

Poco dopo l’inizio di questo suo percorso supera la vergogna iniziale e comincia ad organizzare mostre.

 

Gli abbiamo chiesto di parlarci del suo concetto artistico di “Possibilismo”. Da dove nasce e come lo ha sviluppato? 

Tutto parte dall’idea di essere più felice, come scrive anche nel suo libro “Il grande sogno”.

Giuseppe Cantatore sogna un mondo felice, migliore, e un cambiamento totale dei sistemi.

Una conoscente viene a sapere di questi nuovi temi che gli interessano e gli regala un CD con le musiche del film “The secret” di Rhonda Byrne.

Avviene così il primo incontro con i quanti e la fisica quantistica.

Giuseppe riconosce che tutto è possibile, ma tutto dipende dalle vibrazioni che una persona emana.

Nell’invisibile c’è più di quello che possiamo vedere e la separazione è un’illusione.

Grandi pensatori hanno già messo per iscritto questi pensieri, autori come Platone ed Einstein.

Esiste un mondo migliore: è questo il messaggio che anche Giuseppe vuole mandare e vuole farlo con la sua pratica artistica.

Bisogna seguire le proprie intuizioni.

 

Abbiamo poi indagato più nello specifico le opere di Giuseppe Cantatore.

Le forme geometriche che appaiono nei suoi dipinti restituiscono delle parole.

Osservando bene si possono leggere termini come “grazie”, “amore”, “pace”, “io sono” – tra le linee dei dipinti.

Giuseppe vuole dare un messaggio positivo.

Lo stesso messaggio, poi, si trasforma in felicità nell’osservatore – arriva la ‘vibrazione’. Anche se i quadri possono non piacere agli occhi, l’obiettivo è comunicare, diffondere, un senso di gratitudine.

In tutto questo, i triangoli che vediamo rappresentano universi paralleli e le righe nere che li separano, o tengono uniti, sono parole.

Attraverso linee nere nello spazio, si creano parole di gratitudine.

 

Quali sono i movimenti artistici che più l’hanno ispirato? Ci ha risposto sempre in maniera non scontata.

Alla domanda, Giuseppe non ci sa dare una vera e propria risposta: un’intervista lo ispira come un CD o una teoria fisica.

È amante dell’arte in generale, dal teatro alla musica classica.

È affascinato dalle auree che emanano.

In fondo, ricorda, ognuno è mentore di sé stesso.

Sicuramente bisogna ispirarsi alla natura: Giuseppe osserva i movimenti degli animali, delle foglie, degli occhi della gente.

Osserva ciò che lo circonda per cercare di fare qualcosa di sempre nuovo.

Uno dei personaggi che lo affascina molto è Emiliano Toso, biologo molecolare e musicista compositore.

Le sue musiche sono composte e suonate principalmente al pianoforte accordato a 432Hz e sono state utilizzate anche durante interventi chirurgici.

Musica e scoperte scientifiche sono ulteriori ispirazioni per lui.

 

Guardando al presente, gli abbiamo chiesto quale spazio vede per l’arte al giorno d’oggi.

Il suo consiglio per un ragazzo che vuole iniziare è di seguire nessuno e tutti, contemporaneamente.

Ci riporta un esempio.

In un’intervista, il cantante Mango dice che, se uno scopre un talento in sé, tutti sapranno dare contro a quel talento.

Ecco quindi che bisogna scoprire il proprio talento e poi non ascoltare nessuno.

Giuseppe Cantatore vede tanti copiare, in ambito artistico, al giorno d’oggi – si è un po’ fermi dal punto di vista della creatività.

Per questo uno deve essere spinto a ricercare, a creare la propria realtà.

Basti pensare all’esempio di Caravaggio: il suo modo di dipingere la luce era qualcosa di innovativo per l’epoca, e per questo veniva criticato, ma se vivesse oggi non dipingerebbe più quei lavori.

 

“Universi Paralleli Evolution” è una mostra itinerante, che ha già girato molte città. Abbiamo chiesto a Giuseppe Cantatore se ci sono state reazioni diverse dei pubblici nei diversi luoghi. 

Le analogie tra i pubblici sono sempre le stesse, in fondo alcuni possono non capire la sua arte, ma lo scopo non è piacere a tutti.

Poi Giuseppe Cantatore ricorda un evento passato.

Durante una mostra, poco fuori Bari, vengono a trovarlo un gruppo di ragazzi di un centro diurno.

Nonostante le difficoltà dei singoli, i ragazzi fanno commenti ‘trasparenti’, gli forniscono delle letture delle opere facendole emergere direttamente dal cuore.

“Questa è terapia per me”, ci confessa.

Questo anche a riprova del fatto che problemi cognitivi o motori, o semplicemente limiti sociali, non influenzano le capacità dei singoli, anzi le ampliano.

Fanno si che si scoprano nuove zone e nuove funzionalità del corpo: lo afferma con orgoglio anche la scienza, tanto amata da Giuseppe.

 

L’intento è quello di rendere più felice le persone che vengono a vedere la mostra e, in fondo, i responsi sono  quasi sempre positivi.

In fondo, anche quelli negativi possono sempre essere riletti in un’altra chiave. Il segreto sta tutto lì.

Quello che importa è che se non fai del bene agli altri, difficilmente otterrai qualcosa.

 

Concludiamo con una finestra sul futuro.

Le prossime tappe della mostra saranno Castiglione della Pescaia, Crema, Viareggio, Sestri Levante e Certaldo.

Giuseppe Cantatore lavora di anno in anno.

Segue infatti uno schema be preciso: espone nel periodo che va da marzo a settembre, per poi dedicarsi allo studio per l’anno successivo.

Ci ha svelato i nuovi temi su cui lavorerà nella prossima stagione.

Il suo prossimo progetto avrà alla base la numerologia e comprenderà il processo di armonizzazione attraverso successioni numerologiche.

Giuseppe Cantatore continua a studiare e, seguendo la linea del testo “La biologia delle credenze” di Bruce Lipton, persegue la regola per cui le credenze influiscono sullo stato d’animo e sulla realtà che uno vive.

La nostra conoscenza del mondo ci permette di vivere una vita sempre nuova.

 

 

Giuseppe Cantatore continuerà, anche all’interno dei nostri spazi, a fornire la propria chiave di lettura ai visitatori.

Questo perché bisogna conoscere la storia che si cela dietro ad un quadro, soprattutto quando si dipinge “l’invisibile”.

Vi ricordiamo che la mostra “Universi paralleli – Evolution” rimarrà aperta dal 9 al 15 marzo 2024, con orario: 10:00-12:00 e 16:00-21:00.