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Adriana De Simone

Un’assenza presente


«Il tempo di cui parlo con il mio progetto fotografico è un tempo che cancella: ho deciso di posizionare la macchina fotografica su un cavalletto in modo tale da poter usare un tempo di posa lungo 30 secondi. In questo modo tutto viene impresso tranne il passaggio del soggetto, mia nonna. Il tempo di posa cancella i soggetti proprio come avviene con il passaggio degli anni. Il punto di vista è basso perché in quella casa, dove sono cresciuta, il tempo si è fermato e io ogni volta che vi entro ritorno ad essere bambina. Ho scelto di usare il bianco e il nero perché il bianco è l’assenza di colore. Concludo con una poesia di Pasolini che mi ha permesso di realizzare questo progetto donandomi l’ispirazione: “È difficile dire con parole di figlio ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio. Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni al- tro amore. Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia. Sei insostitui- bile. Per questo è dannata alla solitudine la vita che mi hai data. E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame d’amore, dell’a- more di corpi senza anima. Perché l’ani- ma è in te, sei tu, ma tu sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù: ho passato l’infanzia schiavo di questo senso alto, ir- rimediabile, di un impegno immenso. Era l’unico modo per sentire la vita, l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita. Soprav- viviamo: ed è la confusione di una vita rinata fuori dalla ragione. Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire. Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…”»

Adriana De Simone (Napoli, 1995), dopo essersi diplomata al liceo artistico di Pesaro, studia Fotografia presso la Laba (Libera Accademia di Belle Arti) di Rimini. Per De Simone la fotografia è sempre stato un mezzo per trattenere in modo vivido i ricordi e le esperienze. Ultimamente la fotografia si è trasformata per lei in una sorta di rito catartico messo in atto per tirare fuori ed elaborare emozioni e paure del suo io interiore. È proprio da questo che nasce il suo ultimo lavoro Presenza-Assenza.
La grande passione per il cinema classico influenza molto il suo immaginario fotografico ed il suo stile personale.


Anno2020

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