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Giulia Hrvatin

“Open again”


“Open again” è il racconto di un percorso di crescita che ha origine da un vuoto che sembra incolmabile, un viaggio interiore verso una rinascita e il ritrovamento di noi stessi.
Diviso in quattro atti, il lavoro racconta di quell’amore puro e viscerale che ci trascina con forza, fino a tirarci fuori dagli angoli più bui della nostra mente, dove spesso rimaniamo isolati dagli altri e da noi stessi.
In seguito ad un lutto (atto 1) ho vissuto un lungo periodo di disconnessione totale dal mio corpo della mia mente (atto 2). Durante questo periodo ho approcciato la danza contemporanea, cercando in essa un appiglio. Ho così trovato una guida (atto 3) e una famiglia (atto 4), e con esse una rinnovata serenità e consapevolezza.
Sebbene tutto sia partito da un evento doloroso, il fulcro di questo lavoro non è la perdita, bensì il percorso che ne consegue e le possibilità che ne scaturiscono, soprattutto quando ci apriamo e ci concediamo nuovamente di essere amati.

Giulia Hrvatin (Roma, 1989) dopo una laurea in Cinema e Arti della Visione al DAMS di Roma Tre, frequenta il Master triennale presso la Scuola Romana di Fotografia, dove si diploma nel 2017 sotto la guida di docenti quali Augusto Pieroni, Massimo Mastrorillo e Lina Pallotta, concentrandosi sulla ricerca e su progetti personali. La sua formazione è in seguito incrementata da uno stage di 6 mesi presso lo studio di Paolo Pellegrin e altri corsi di alta formazione in varie strutture, dal MAXXI a Officine Fotografiche, con diversi docenti tra i quali Erik Kessels, Francesco Zanot, Federica Chiocchetti e molti altri. Pubblica diversi libri fotografici e realizza alcune mostre in maniera indipendente, e nel 2020 fonda Camera Liquida, una piattaforma di divulgazione fotografica, insieme a Carlotta Valente e Barbara Baldigari. Il focus del suo lavoro è il corpo, e come esso comunica attraverso staticità e movimento, più delle parole.


Anno2021

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