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Tomaso Clavarino

Hard As Stone


La rappresentazione delle vallate alpine appare spesso idilliaca, bucolica, quasi standardizzata. Prati verdi, montagne, neve, vita agreste e familiare dalla quale traspaiono sentimenti e dinamiche genuine di un tempo forse perduto. Proprio il genere di materiale iconografico che ho ritrovato nel corso del 2020 in un piccolo e appartato ecomuseo di montagna nella frazione di Lanzada, in alta Valmalenco, Lombardia. Centinaia di immagini prodotte da inizio ‘900 in poi che vanno a dare vita ad una narrazione stereotipata di una stretta valle, la Valmalenco, che è territorio di frontiera, ricco di storia e tradizione. E proprio a partire da questo materiale d’archivio ho dato vita ad un racconto personale di questa valle, che è un’esplorazione dei suoi angoli marginali, dei suoi limiti, un’interpretazione puramente soggettiva di un territorio che, come molte zone alpine, si trova ad affrontare trasformazioni e nuove sfide. “Hard As Stone” è un lento viaggio di scoperta che, partendo dalla peculiare antropologia di questi luoghi, scava nelle ombre e nelle contraddizioni di una valle alpina e della sua comunità, che parla di radici, di legami, di Amore nei confronti di una terra, ma anche di sofferenza e necessità di adattamento, di abbandono e vite ai margini. E’ una rappresentazione “altra” di un microcosmo ancorato al suo passato ma costretto a fare i conti con il suo presente che si trova a vivere in una sorta di limbo nel quale anche la propria identità pare essere messa in discussione.

Tomaso Clavarino è un fotografo nato a Torino nel 1986.
I suoi lavori sono regolarmente pubblicati da alcuni dei principali magazine internazionali. Parallelamente al suo lavoro editoriale porta avanti una ricerca personale che lo ha portato a sviluppare progetti fotografici esposti e proiettati in gallerie, istituzioni e nei maggiori festival fotografici. Vincitore nel 2020 delle call “Refocus”, indetta da MUFOCO, MIBACT e Triennale Milano, e “New Visions”, indetta dal festival Cortona on The Move, nello stesso anno è stato nominato per la Joop Swart Masterclass e per il Leica Oskar Barnack Award, oltre che essere risultato vincitore della open call “Panorami Contemporanei” indetta da MUFOCO, MIBACT E GAI (Giovani Artisti Italiani). Nel 2018 vince una menzione al Premio Fabbri per la Fotografia Contemporanea ed è finalista alla Bourse du Talent, al Premio Pesaresi ed al PhMuseum Grant.È co-curatore di JEST, spazio indipendente per la fotografia a Torino, docente allo IED ed il suo lavoro è rappresentato in Italia dalla galleria Studio Faganel di Gorizia.


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